Se stai combattendo con le infiltrazioni d’acqua e hai bisogno di impermeabilizzare il tuo capannone, sappi che esistono diverse soluzioni per farlo…
Come per esempio le guaine bituminose, malte cementizie, membrane in pvc, eccetera.
Tuttavia, se la copertura del tuo stabile presenta una morfologia particolare…
Magari è composta da shed con tanto di lucernari, vetrate varie e canali…
O magari sopra sono stati posizionati numerosi corpi tecnici, come macchinari e ventole per l’aerazione, vasche di raccolta…
O anche solo dei semplici pannelli solari…
Allora devi prestare molta attenzione quando valuti il sistema di impermeabilizzazione da utilizzare per proteggere il tuo edificio dalle infiltrazioni d’acqua.
Perché ci sono alcuni metodi in cui seriamente NON vale la pena investire, se vuoi evitare sprechi inutili di tempo e denaro.
Sto parlando proprio dei più comuni e tradizionali sistemi di impermeabilizzazione: guaine bituminose, membrane sintetiche varie (come quelle in pvc) e le malte cementizie.
Attenzione però, perché questi metodi non sono da considerare come il male assoluto… ma anzi!
Prendiamo come esempio le guaine bituminose…
Quest’ultime, nella maggior parte dei casi – soprattutto quando si tratta di coperture piane – fanno ancora il loro sporco lavoro.
Ovviamente richiedono una manutenzione periodica e (spesso) dopo qualche anno vanno sostituite o riparate.
Ma comunque non possiamo dire che non vadano bene.
Invece, quando si tratta di coperture industriali, che molto spesso hanno una morfologia particolare (shed, vetrate, lucernari, corpi tecnici, ecc.)…
Le guaine bituminose, le membrane sintetiche, le malte cementizie e gli altri sistemi di impermeabilizzazione tradizionali portano più problemi rispetto a quelli che risolvono.
Per diversi motivi…
1. I metodi tradizionali NON sopportano le superfici irregolari.
Le coperture con una morfologia particolare (come le coperture di capannoni e stabili industriali) NON sono come le semplici superfici piane…
In cui è sufficiente stendere la guaina, oppure saldare tra di loro le membrane… ed il gioco è magicamente fatto.
Pensa agli angoli più profondi dei canali di gronda.
Questi di solito sono composti da due lamiere che vanno dai 3 ai 6 metri, legate tra loro con dei semplici rivetti nelle giunte…
In questi punti l’impermeabilizzazione è fondamentale, perché è qui che si accumulano le maggiori quantità di acqua.
Tuttavia, è complicato arrivare fino in fondo con materiali dalla forma prestabilita, poco elastici o che prevedono la saldatura di più elementi tra essi.
Anche se ci arrivassero, inevitabilmente qualche punto rimarrà debole o scoperto… lasciando spazio all’acqua di infiltrarsi.
Pensa invece a quelle coperture su cui sono presenti numerosi corpi tecnici come condizionatori, camini, pannelli, impianti di tubazione del gas…
Questi corpi, per i materiali tradizionali, sono dei veri e propri OSTACOLI.
Che devono scavalcare o girarci attorno…
Dando così vita ad una copertura disomogenea e inefficace.
Anche perché, nel 90% dei casi i sistemi tradizionali – come le guaine bituminose – per essere applicati prevedono una saldatura a fiamme libere…
Cosa praticamente impossibile da fare, nei pressi di impianti e tubature a gas.
In altre parole:
L’impermeabilizzazione con i sistemi tradizionali diventa come una partita a Tetris in cui devi tentare la fortuna per incastrare tutti i pezzi alla perfezione.
Sei disposto a mettere la salute del tuo edificio, dei tuoi macchinari e dei tuoi dipendenti, nelle mani della fortuna?
Inoltre, devi sapere anche che…
2. Per rifare lo strato impermeabilizzante con i metodi tradizionali, è necessario prima RIMUOVERE gli impianti tecnologici.
Le guaine bituminose, le malte cementizie e le varie membrane sintetiche NON si adattano ai numerosi corpi tecnici presenti sulle coperture.
Quindi, prima di rifare lo strato impermeabilizzante, questi devono necessariamente essere rimossi.
Prova ad immaginare cosa significa per te dover scollegare tutti quegli impianti e spostarli dal tetto…
Chi lo fa?!
Dove li metti?!
E non dimenticare che…
Secondo l’art. 1667 del codice civile, il rifacimento del tetto rientra nella “manutenzione straordinaria”.
Dovresti quindi:
- Aprire un cantiere con tutti i permessi necessari per la messa in sicurezza… prima ancora di muovere un dito (un groviglio burocratico senza fine).
- Bloccare la tua azienda per settimane.
- Spegnere i macchinari.
- Lasciare i dipendenti a casa.
- Perdere così migliaia di euro di fatturato.
Senza contare gli onerosi costi da sostenere per il rifacimento dello strato impermeabilizzante.
Ma non è finita qui…
3. I materiali tradizionali come la guaina, NON si adattano alla copertura sottostante.
Le guaine e le altre membrane hanno una loro forma prefissata.
Sì, sono flessibili e si possono piegare… ma soltanto lungo un asse!
Questo significa che non si adattano e non ricoprono perfettamente la superficie sottostante.
Quindi aggiungendo altri strati di guaina ad una superficie già difettosa…
Oltre a non risolvere il problema delle infiltrazioni, finiresti solo per rendere più pesante la tua copertura.
E quando tra qualche anno, dopo che avrai accumulato strati su strati di guaina, il tuo capannone avrà bisogno di interventi strutturali…
Chi è che va a scavare sotto 5 strati di vecchia guaina bituminosa, ormai secca e rigida?
Quindi dovrai per forza rimuovere e smantellare tutti gli strati, prima di posare il manto impermeabilizzante nuovo.
Tuttavia, secondo il d.lgs 152/2006, la guaina è considerata un rifiuto speciale.
E in quanto tale va smaltita da ditte autorizzate e con permessi specifici in discarica.
Un procedimento lungo ed estremamente costoso.
Pensa che solo la rimozione mediamente costa 5 euro al mq.
In più, devi aggiungerci altri 2 euro al mq per lo smaltimento in discarica.
Prendendo come esempio una superficie non troppo estesa, diciamo di 2.000 mq, ricoperta con anche solo 2 strati di guaina…
2.000mq X 2 strati = 4.000mq di guaina da smaltire
4.000mq di guaina da smaltire X 5 euro al mq =
20.000€ per la sola rimozione
A cui vanno aggiunti 2 euro al mq per lo smaltimento in discarica…
4.000mq x 2 euro = 8.000€ per lo smaltimento
In totale, 20.000€ + 8.000€ fanno…
28.000€ per smantellare completamente 2.000 mq di copertura ricoperta da 2 strati di guaina.
E dato che non puoi lasciare il tuo capannone in balia dell’acqua…
Dovresti contare anche i costi per la manodopera e il materiale che andrà a comporre il tuo nuovo manto impermeabilizzante.
Ma non finisce qui…
Perché nella maggior parte dei casi, lo strato impermeabilizzante è preaccoppiato allo strato isolante.
Una volta che rimuovi quello sopra, per forza di cose, viene via anche l’isolamento sottostante.
Per cui dovresti investire altri fondi nel rifare quest’ultimo.
Tutto questo, senza nessuna garanzia di bloccare il problema delle infiltrazioni d’acqua.
Ma per fortuna, tutto questo puoi evitarlo impermeabilizzando il tuo stabile con la Poliurea a spruzzo.
L’impermeabilizzazione tramite la Poliurea a spruzzo infatti, avviene attraverso la posa di un unico manto omogeneo…
…che grazie alla sua elasticità, riesce ad arrivare nei punti e negli angoli più profondi… che sono irraggiungibili per i rigidi materiali tradizionali.
La Poliurea a spruzzo ricopre perfettamente le superfici complesse, senza il bisogno di rimuovere gli elementi tecnologici dalla copertura.
Attraverso lo spruzzo riusciamo a creare un manto unico e continuativo, anche sotto ai macchinari, corpi tecnici e pannelli solari, o nella profondità dei canali di gronda…
Garantendo uno strato di impermeabilizzazione continuo, riuscendo a coprire ogni singolo angolo scoperto, senza toccare alcun elemento tecnologico presente sulla copertura.
E siccome la Poliurea è un materiale estremamente versatile, in grado di adattarsi alle più svariate superfici (come legno, guaina, pvc, cemento, lamiera, e così via)…
Non sarà necessario neanche rimuovere la vecchia copertura.
Vedi, quello che Poliurea Italia può fare per te non è il rifacimento completo del tetto…
Ma una “semplice” impermeabilizzazione della copertura presente.
Per questo l’impermeabilizzazione con la Poliurea a spruzzo rientra nella “manutenzione ordinaria”.
Quindi:
- NON dovrai aprire un cantiere e restare bloccato nella ragnatela della burocrazia.
- La tua azienda potrà continuare a produrre, senza doversi fermare per settimane.
- NON dovrai affrontare i tempi biblici dello smaltimento in discarica della vecchia copertura.
- Così come NON dovrai affrontare le sue esorbitanti spese.
Ma il tutto si svolgerà tramite un processo semplice e veloce.
Perché grazie al Protocollo Garantito Poliurea Italia che abbiamo sviluppato in oltre 20 anni di cantieri…
Siamo in grado di impermeabilizzare completamente una copertura industriale complessa nel giro di qualche giorno.
A seconda della difficoltà, siamo in grado di trattare fino a 400 mq al giorno di superficie piena di macchinari, tubature, pannelli solari e corpi tecnologici vari.
Se sei interessato ad un’ispezione gratuita della tua copertura da parte di uno dei tecnici esperti di Poliurea Italia, clicca qui sotto o qui di fianco per inviare la tua richiesta.