Grandine e temporali: come proteggere la tua copertura industriale

I danni della grandinata del 21 luglio su una copertura industriale complessa

21 luglio ore 17:00 circa.

Arriva una chiamata in ufficio, con una richiesta di sopralluogo urgente su una copertura industriale.

Quel giorno un temporale distruttivo con pezzi di grandine grossi quanto delle palle da baseball, si era abbattuto su tutto il nord Italia… 

Mettendo a dura prova la stabilità e la sicurezza di diversi capannoni industriali.

Non è stata l’unica richiesta quella settimana, anzi. 

Molti imprenditori, si sono ritrovati con l’acqua nel capannone e purtroppo, non è stata l’unica conseguenza.

Quella che vedi sopra nella foto, è il risultato di quel nubifragio distruttivo… 

Macchinari distrutti, operatività bloccata a causa delle riparazioni da effettuare…

E migliaia di euro di budget BRUCIATI in manutenzione.

Questo è niente, perchè questi fenomeni diventano sempre più imprevedibili. 

Ti basta guardare un qualsiasi notiziario per rendertene conto…

Pensa all’Emilia Romagna, e pensa a tutti i numerosi disastri che ha causato il meteo negli ultimi mesi. 

Ora…

Se anche tu hai vissuto una situazione del genere negli ultimi mesi, ti è entrata l’acqua nel capannone e non sapevi come correre ai ripari… 

Oppure, se senti anche solo il timore che al prossimo nubifragio la tua impermeabilizzazione non regge…

Causando danni al tuo stabile e costringendoti a dispendiose manutenzioni…

Allora, l’articolo che ho preparato per te oggi, è il più importante che leggerai da qui ai prossimi mesi.

Infatti, vedremo:

  • A cosa devi prestare attenzione quando valuti il sistema di impermeabilizzazione da utilizzare per proteggere il tuo edificio dalle infiltrazioni d’acqua;
  • Quali sono i metodi in cui NON vale la pena investire;
  • Come proteggere la tua copertura industriale dai nubifragi in modo efficace e comprovato;

Sistema di impermeabilizzazione: a cosa devi prestare attenzione

Muffa in un edificio dovuta alle infiltrazioni d’acqua

Alcuni dei quali, purtroppo NON ti garantiscono una definitiva protezione dai fenomeni atmosferici odierni…

Innanzitutto, devi sapere che esistono diversi sistemi di impermeabilizzazione…

O perlomeno, non sono più efficaci come 30 anni fa.

Infatti, se questi sistemi tradizionali per anni hanno fatto il loro “sporco lavoro” egregiamente, ad oggi non sono più sufficienti. 

Sto parlando di soluzioni come le guaine bituminose, malte cementizie, membrane in pvc, eccetera.

Tuttavia, prima di spiegarti nel dettaglio perchè non vale la pena investire in questi sistemi…

Voglio che tieni a mente alcuni fattori quando valuti il sistema di impermeabilizzazione da scegliere…

Soprattutto se ti ritrovi con una copertura usurata dal tempo, e installata diversi anni fa.

Per un semplice motivo: effettuare l’impermeabilizzazione con i sistemi tradizionali, significa andare incontro ad un possibile rifacimento completo della copertura

Cosa che devi assolutamente EVITARE, se vuoi risparmiare budget e concentrarlo su problemi più impellenti della tua azienda.

Perciò, ecco alcuni punti che devi tenere a mente se stai pensando di proteggerti in modo definitivo dai nubifragi:

1. Materiale: 

Ogni materiale ha le sue caratteristiche, e non tutti sono adatti a tutti i tipi di superficie. 

È fondamentale valutare la compatibilità tra il materiale del sistema di impermeabilizzazione e la struttura esistente.

Anche perchè, scegliere un materiale incompatibile con la tua struttura non solo può vanificare il tuo investimento..

E, peggio ancora, un materiale inadatto può appesantire la tua copertura, aumentando i rischi strutturali e mettendo in pericolo l’intero edificio e tutto ciò che contiene. 

2. Durabilità e manutenzione: 

Costringendoti a correre ai ripari in urgenza, con la possibilità di non trovare lattonieri disponibili e costringerti a chiudere il capannone in attesa della manutenzione.

3. Elasticità:

L’elasticità del materiale è fondamentale, soprattutto se la tua struttura ha dettagli architettonici complessi o subisce variazioni termiche significative, che possono causare dilatazioni o contrazioni.

4. Complessità burocratica:

Alcuni interventi, specialmente se comportano la sostituzione completa della copertura, possono essere soggetti a lungaggini burocratiche…

…per cui rimarrai impantanato in permessi e autorizzazioni, che possono rallentare i tempi e aumentare i tuoi costi.

5. Velocità di applicazione: In una struttura industriale, il tempo è denaro. 

Valuta quindi quanto tempo richiede l’applicazione del sistema di impermeabilizzazione e quanto incide sull’operatività del tuo business.

Considera che, il rifacimento completo dell’impermeabilizzazione, con i materiali tradizionali…

Richiede tempistiche tecniche e burocratiche bibliche:

  • Smaltimento in discarica dei rifiuti speciali;
  • Ditte specializzate per il trasporto;
  • Spostamento corpi tecnici dal tetto;
  • Permessi burocratici di sicurezza, per l’apertura del cantiere dato che – secondo la legge – si tratta di “manutenzione straordinaria”;

Insomma, ogni giorno di ritardo significa migliaia di euro persi

Ma, ti parlerò di tutto questo nei dettagli tra poco.

Se vuoi evitare danni al tuo capannone al prossimo temporale distruttivo, devi assolutamente tenere conto di questi aspetti.

Dunque, scendendo più nei dettagli voglio mostrarti perchè ci sono alcuni sistemi da cui devi stare assolutamente alla larga…

Quali sono i metodi in cui NON vale la pena investire e perché

Guaine bituminose, membrane sintetiche varie (come quelle in pvc) e le malte cementizie…

Come ti ho anticipato, sono state valide soluzioni fino ad oggi, soprattutto per coperture piane.

Tuttavia, quando si tratta di coperture industriali, che molto spesso hanno una morfologia particolare (shed, vetrate, lucernari, corpi tecnici, ecc.)…

Queste soluzioni portano più problemi rispetto a quelli che risolvono.

Per diversi motivi:

1. I metodi tradizionali NON sopportano le superfici irregolari.


Le coperture con una morfologia particolare (come le coperture di capannoni e stabili industriali) NON sono come le semplici superfici piane…

In cui è sufficiente stendere la guaina, oppure saldare tra di loro le membrane… ed il gioco è magicamente fatto.

Pensa agli angoli più profondi dei canali di gronda.

Questi di solito sono composti da due lamiere che vanno dai 3 ai 6 metri, legate tra loro con dei semplici rivetti nelle giunte…

In questi punti l’impermeabilizzazione è fondamentale, perché è qui che si accumulano le maggiori quantità di acqua.

Tuttavia, è complicato arrivare fino in fondo con materiali dalla forma prestabilita, poco elastici o che prevedono la saldatura di più elementi tra essi.

Anche se ci arrivassero, inevitabilmente qualche punto rimarrà debole o scoperto… lasciando spazio all’acqua di infiltrarsi.

Pensa invece a quelle coperture su cui sono presenti numerosi corpi tecnici come condizionatori, camini, pannelli, impianti di tubazione del gas…

Questi corpi, per i materiali tradizionali, sono dei veri e propri OSTACOLI.

Che devono scavalcare o girarci attorno…

Dando così vita ad una copertura disomogenea e inefficace.

Anche perché, nel 90% dei casi i sistemi tradizionali – come le guaine bituminose – per essere applicati prevedono una saldatura a fiamme libere…

Cosa praticamente impossibile da fare, nei pressi di impianti e tubature a gas.

In altre parole: 

L’impermeabilizzazione con i sistemi tradizionali diventa come una partita a Tetris in cui devi tentare la fortuna per incastrare tutti i pezzi alla perfezione.

Ecco, ora immagina un’ondata di maltempo che colpisce la tua struttura..

…una “bomba d’acqua” che scarica in pochi minuti la pioggia di una settimana. 

Con un materiale poco elastico e inadatto per coprire ogni angolo, ogni fessura diventa un punto critico. 

Puoi davvero permetterti di sperare nella fortuna quando la pioggia torrenziale mette alla prova ogni centimetro della tua copertura, ogni tuo macchinario e i tuoi dipendenti?

Inoltre, devi sapere anche che…

2. Per rifare lo strato impermeabilizzante con i metodi tradizionali, è necessario prima RIMUOVERE gli impianti tecnologici.


Le guaine bituminose, le malte cementizie e le varie membrane sintetiche NON si adattano ai numerosi corpi tecnici presenti sulle coperture.

Quindi, prima di rifare lo strato impermeabilizzante, questi devono necessariamente essere rimossi.

Prova ad immaginare cosa significa per te dover scollegare tutti quegli impianti e spostarli dal tetto…

Chi lo fa?!

Dove li metti?!

E non dimenticare che…

Secondo l’art. 1667 del codice civile, il rifacimento del tetto rientra nella “manutenzione straordinaria”.

Dovresti quindi:

  • Aprire un cantiere con tutti i permessi necessari per la messa in sicurezza… prima ancora di muovere un dito (un groviglio burocratico senza fine).
  • Bloccare la tua azienda per settimane.
  • Spegnere i macchinari.
  • Lasciare i dipendenti a casa
  • Perdere così migliaia di euro di fatturato.

 

Senza contare gli onerosi costi da sostenere per il rifacimento dello strato impermeabilizzante.

Inoltre… e se cadesse una “bombe d’acqua” mentre stai spostando gli impianti? 

Ogni minuto che passa aumenta il rischio di danni irreparabili ai tuoi costosi impianti.

E nel frattempo, la tua azienda è a rischio allagamento.

Ma non è finita qui…

3. I materiali tradizionali come la guaina, NON si adattano alla copertura sottostante.

Le guaine e le altre membrane hanno una loro forma prefissata.

Sì, sono flessibili e si possono piegare… ma soltanto lungo un asse!

Questo significa che non si adattano e non ricoprono perfettamente la superficie sottostante.

E quando arrivano le “bombe d’acqua” le cose si complicano. 

Perché questi eventi climatici, in una superficie piena di pieghe e solchi, non fanno altro che spianare la strada all’acqua che si infiltra… 

Quindi aggiungendo altri strati di guaina ad una superficie già difettosa…

Non solo non risolvi il problema delle infiltrazioni…

Ma finiresti solo per rendere più pesante la tua copertura.

E quando tra qualche anno, dopo che avrai accumulato strati su strati di guaina, il tuo capannone avrà bisogno di interventi strutturali…

Chi è che va a scavare sotto 5 strati di vecchia guaina bituminosa, ormai secca e rigida?

Quindi dovrai per forza rimuovere e smantellare tutti gli strati, prima di posare il manto impermeabilizzante nuovo.

Tuttavia, secondo il d.lgs 152/2006, la guaina è considerata un rifiuto speciale.

E in quanto tale va smaltita da ditte autorizzate e con permessi specifici in discarica.

Un procedimento lungo ed estremamente costoso.

Pensa che solo la rimozione mediamente costa 5 euro al mq.

In più, devi aggiungerci altri 2 euro al mq per lo smaltimento in discarica.

Prendendo come esempio una superficie non troppo estesa, diciamo di 2.000 mq, ricoperta con anche solo 2 strati di guaina…

2.000mq X 2 strati = 4.000mq di guaina da smaltire

4.000mq di guaina da smaltire X 5 euro al mq = 

20.000€ per la sola rimozione

A cui vanno aggiunti 2 euro al mq per lo smaltimento in discarica…

4.000mq x 2 euro = 8.000€ per lo smaltimento

In totale, 20.000€ + 8.000€ fanno…

28.000€ per smantellare completamente 2.000 mq di copertura ricoperta da 2 strati di guaina.

E dato che non puoi lasciare il tuo capannone in balia dell’acqua…

Dovresti contare anche i costi per la manodopera e il materiale che andrà a comporre il tuo nuovo manto impermeabilizzante.

Ma non finisce qui…

Perché nella maggior parte dei casi, lo strato impermeabilizzante è preaccoppiato allo strato isolante.

Quindi…

Una volta che rimuovi quello sopra, per forza di cose, viene via anche l’isolamento sottostante.

Per cui dovresti investire altri fondi nel rifare quest’ultimo.

Tutto questo, senza nessuna garanzia di bloccare il problema delle infiltrazioni d’acqua.

Ma per fortuna, tutto questo puoi evitarlo impermeabilizzando il tuo stabile con la Poliurea a spruzzo.

L’impermeabilizzazione tramite la Poliurea a spruzzo infatti, avviene attraverso la posa di un unico manto omogeneo

…che grazie alla sua elasticità, riesce ad arrivare nei punti e negli angoli più profondi… che sono irraggiungibili per i rigidi materiali tradizionali.

La Poliurea a spruzzo ricopre perfettamente le superfici complesse, senza il bisogno di rimuovere gli elementi tecnologici dalla copertura.

Attraverso lo spruzzo riusciamo a creare un manto unico e continuativo, anche sotto ai macchinari, corpi tecnici e pannelli solari, o nella profondità dei canali di gronda…

Garantendo uno strato di impermeabilizzazione continuo, riuscendo a coprire ogni singolo angolo scoperto, senza toccare alcun elemento tecnologico presente sulla copertura.

E siccome la Poliurea è un materiale estremamente versatile, in grado di adattarsi alle più svariate superfici (come legno, guaina, pvc, cemento, lamiera, e così via)…

Non sarà necessario neanche rimuovere la vecchia copertura.

Vedi, quello che Poliurea Italia può fare per te non è il rifacimento completo del tetto…

Ma una “semplice” impermeabilizzazione della copertura presente.

Per questo l’impermeabilizzazione con la Poliurea a spruzzo rientra nella “manutenzione ordinaria”.

Quindi:

  • NON dovrai aprire un cantiere e restare bloccato nella ragnatela della burocrazia.
  • La tua azienda potrà continuare a produrre, senza doversi fermare per settimane.
  • NON dovrai affrontare i tempi biblici dello smaltimento in discarica della vecchia copertura.
  • Così come NON dovrai affrontare le sue esorbitanti spese.

 

Ma il tutto si svolgerà tramite un processo semplice e veloce.

Perché grazie al Protocollo Garantito Poliurea Italia che abbiamo sviluppato in oltre 20 anni di cantieri…

Siamo in grado di impermeabilizzare completamente una copertura industriale complessa nel giro di qualche giorno.

A seconda della difficoltà, siamo in grado di trattare fino a 400 mq al giorno di superficie piena di macchinari, tubature, pannelli solari e corpi tecnologici vari.

Grandi aziende come Banca Mediolanum, Cisalfa, Citroen, Porto di Trieste, l’Università di Trieste

Oltre a diversi comuni italiani, hanno già adottato il nostro Protocollo Garantito…

Utilizzato su 564.835 metri quadri in Italia, in più di 730 cantieri, senza mai ricevere richieste di indennizzo danni.

Se sei interessato ad un’ispezione gratuita della tua copertura da parte di uno dei tecnici esperti di Poliurea Italia, clicca qui sotto o qui di fianco per inviare la tua richiesta.

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