Avere a che fare con un tetto in Eternit risulta spesso una situazione molto complicata da gestire per via dei problemi e delle conseguenze legate alla presenza dell’amianto, un materiale estremamente dannoso per la nostra salute.
Questo perché la continua esposizione agli agenti atmosferici dei tetti realizzati con tale materiale comporta il degrado di quest’ultimo, aumentando il rilascio di fibre potenzialmente pericolose per la salute dell’uomo.
Ma, nonostante tale materiale sia stato bandito da oltre 20 anni, ancora oggi in Italia possiamo trovare diverse coperture o fabbricati di piccole o grandi dimensioni realizzate proprio con l’Eternit, comportando quindi grossi rischi a livello di salute per le persone che abitano o trascorrono diverso tempo all’interno di tali strutture.
Quindi, prima di elencarti le fasi da compiere nel caso dovessi imbatterti in una copertura in amianto, lascia ti spieghi quando è necessario rimuoverlo dalla struttura su cui è stato installato.
Quand’è che scatta l’obbligo di rimozione di un tetto in amianto?
Oltre ad essere nocivo per la nostra salute, un tetto in amianto (Eternit) risulta essere illegale secondo quanto stabilito dalla legge n. 257 del 27 marzo 1992, anno in cui fu deciso di bandire l’impiego e l’estrazione di tale materiale in maniera definitiva.
L’obbligo di rimozione si verifica quando il tetto presenta un alto rischio per la salute delle persone, ad esempio, se l’eternit si è sbriciolato a causa di un forte temporale, diffondendo microfibre tossiche.
In tal caso, il proprietario dell’immobile è obbligato a segnalare la problematica e contattare aziende specializzate ed autorizzate (iscritte all’Albo nazionale dei gestori ambientali) per eseguire un intervento di rimozione della struttura oppure un’operazione di incapsulamento.
Tuttavia, una mancata segnalazione alle autorità competenti della presenza di materiali contenenti amianto (Eternit) nel proprio edificio comporterà una sanzione amministrativa fino a 1500 € da parte dell’amministrazione comunale.
E ora che hai compreso perché i tetti in amianto sono pericolosi per la nostra salute e quando è necessario rimuoverli, scopriamo cosa fare in caso di presenza di una copertura con tale materiale.
Tetto in amianto (Eternit): cosa fare
In caso di presenza di una copertura in amianto (Eternit), per prima cosa, il proprietario dell’immobile ha l’obbligo per legge di segnalare la presenza di quest’ultimo alle autorità locali.
E una volta accertato lo stato di conservazione della struttura da parte di un personale tecnico specializzato sarà possibile procedere con la rimozione del tetto oppure sottoporlo a specifici interventi mirati ad eliminare la sua tossicità.
Come si fa a valutare il livello di pericolosità dell’amianto?
Attraverso dei protocolli standard di valutazione e regolamenti precisi che ogni regione ha emanato in merito.
Quindi, se desideri conoscere lo stato di pericolosità del tetto in amianto di un tuo vicino di casa ti consiglio di rivolgerti subito alle autorità locali e ad una ditta specializzata (come ad esempio Poliurea Italia), tenendo sempre presente che l’intervento di rimozione non è necessariamente l’unica via percorribile.
Infatti, come detto in precedenza, l’obbligo di rimozione di un tetto in amianto scatta nel momento in cui il materiale viene considerato dannoso per la salute delle persone, ovvero quanto quest’ultimo diventa friabile rilasciando particelle tossiche nell’atmosfera.
In caso contrario, invece, ovvero se il materiale non si presenta in uno stato di degrado avanzato, si può procedere con altri tipi di interventi previsti dalla legge, come ad esempio l’incapsulamento o la sovracopertura.
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